Il debutto alla regia di Jack Houston. Il film che ha conquistato pubblico e critica all’80a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un cast d’eccezione composto da Michael C. Pitt, Ron Perlman, Steve Buscemi e Joe Pesci, per un film che è già un cult.

Day of the Fight (Il giorno dell’incontro), dal titolo dichiaratamente kubrickiano, segna l’esordio alla regia per il nipote d’arte Jack Huston, che racconta la giornata di un pugile appena uscito di prigione e che deve affrontare un incontro sul ring. Un’opera magari non priva di ridondanze ma sincera, in grado di raccontare con precisione il senso di perdita e il desiderio intimo di lasciare qualcosa di buono dopo di sé. In Orizzonti Extra a Venezia 2023.

Il giorno dell’incontro racconta una giornata particolare nella vita del pugile di origine irlandese Mikey Flanagan, ovvero quella che precede il suo ritorno sul ring dopo dieci anni. All’apice della sua parabola, quando era Campione del mondo dei pesi medi, Flanagan era un alcolizzato, ha compromesso il suo matrimonio con Jessica (Nicolette Robinson) e buttato all’aria la sua vita: sbronzo, una sera del 1980 ha provocato infatti la morte di un bambino in un incidente stradale. Ne sono seguiti la galera, la riprovazione pubblica, il desiderio di farla finita e di espiare, fino all’uscita dalle sbarre. Quando, dopo qualche tempo, Mike cerca un riscatto sostenuto dal suo coach (Ron Perlman) che gli combina un grande incontro per una grande rentrée: al Madison Square Garden dovrà sfidare il detentore del titolo che fu suo, un tale piuttosto selvaggio chiamto Flatcher. Le circa 24 ore messe in scena nel film sono una specie di “via crucis” in cui il protagonista affronta intime questioni lasciate in sospeso: l’allenamento che porterà allo scontro serale non è fisico, ma emotivo, e Mikey si reca perciò dalle persone per lui importanti come un caro amico divenuto prete, la donna amata, la figlia tredicenne che di fatto non conosce (e che saluterà a distanza, senza parlarle, mentre lei entra a scuola), il padre (Joe Pesci). Il tutto dopo aver scommesso il poco che ha sulla propria vittoria, data uno a quaranta. Il desiderio di riscatto che interessa Huston non è la “voglia di vincere” o di tornare al successo quanto piuttosto la volontà di lasciare qualcosa di buono dietro di sé, di non essere ricordato come una cattiva persona nonostante gli errori che non si possono eliminare e le sofferenze arrecate o subite.