JESUS LOVES THE FOOLS
Martedì 17 Dicembre, ore 21:00
Proiezione di “πππππ πππππ πππ π ππππ – ππ§ πππ«π§ππ―ππ₯π πππ’ π©ππ³π³π’, πππ’ π¬πππ¨πππ’ π πππ π₯π’ πππππ§ππ¨π§πππ’ – ππ‘π πππ«π§π’π―ππ₯ ππ π π¨π¨π₯π¬ πππ¨π«π²” presentato da π ππ¨π₯π’ ππ₯π ππ‘π‘π’ πππ’π©ππ‘ππ₯ππ e a seguire chiacchiere e mini live.
BIGLIETTO UNICO 8β¬
Milano, negli anni β80, non era Londra, e neppure Manchester. Eppure, grazie allβostinata passione per la musica, e al talento, un gruppo di ragazzi diede vita a una scena indipendente in grado di aprire un varco. Senza smartphone, nacquero amicizie decennali e canzoni che, a 35 anni di distanza, conservano una vitale energia: a raccontare quegli anni formidabili, il documentario βJesus loves the Foolsβ (sottotitolo βUn carnevale dei pazzi, dei sedotti e degli abbandonati β The Carnival of Fools Storyβ)
Era unβaltra Milano, era unβaltra musica. Erano gli anni β80, e i social (e le dinamiche che hanno portato) non erano neppure ipotizzabili, nel mondo della musica, e in generale.
A dirla tutta, era proprio un altro mondo, oggi quasi impossibile anche solo da immaginare, ma non per questo da mitizzare: ad esempio, era una cittΓ , quella Milano, in cui per le giovani band suonare non era per niente facile: gli spazi erano pochissimi, quasi come oggi, come chiarisce Manuel Agnelli alla fine di Jesus loves the Fools (sottotitolo Un carnevale dei pazzi, dei sedotti e degli abbandonati β The Carnival of Fools Story), un documentario di unβora e mezza che ben racconta lβostinazione e la passione di un gruppo di ragazzi, che iniziΓ² a suonare agli albori del decennio, e che, in pochi anni, seppe dar vita a una scena rigorosamente indipendente, sΓ¬ piccola, ma in grado di porre le basi per molti cambiamenti successivi non solo legati alla discografia, aprendo un varco.
Lβintento di quei musicisti era porsi come alternativa al nazionalpopolare sanremese, e in parte agli stessi cantautori, con la consapevolezza del vuoto lasciato dalle band cult degli anni β70.
Farsi spazio, in quellβItalia, non fu facile: Milano non era Londra o Manchester. Ma, al netto di tutto, i nostri erano musicisti veri, avevano talento, e questa Γ¨ stata la loro forza.
No, Milano non era Londra ma, come ricorda Cristina DonΓ , non mancarono i momenti speciali, come lβindimenticabile concerto di fine anno a Brera. Era il 1990, lβanno del movimento della Pantera, del ritorno delle occupazioni universitarie: nellβAccademia meneghina, in una notte speciale, condivisero il palco tre band simbolo del rock alternativo milanese (e italiano): i Ritmo Tribale, gli Afterhours, e i protagonisti del documentario, i Carnival of Fools di Mauro Ermanno Giovanardi (Joe), figura centrale in questa storia.
Per il nome del gruppo Giovanardi si fece ispirare da un verso del β73 di Patti Smith, e fu proprio un live bolognese della poetessa punk-rock a cambiargli la vita quando aveva 18 anni.
Jesus loves the Fools β firmato da Filippo DβAngelo, Dimitris Statiris e dallo stesso Joe (voce narrante) Γ¨ un documentario musicale ma Γ¨ anche il racconto di come, grazie alla comune passione per la musica, in quel tempo potevano nascere, e crescere, amicizie decennali. (Il Libraio)